Ricordo di Luciano Berio
Sono molti gli aneddoti e le vicissitudini che potrei raccontare durante il mio viaggio più che trentennale con l'ORT, tanti da poterci scrivere un libro.Però uno in particolare lo ricordo sempre con molta simpatia, sia perché è stato il mio primo approccio con l'ORT (avevo appena compiuto 18 anni), sia per l'eccentrico personaggio coinvolto, Luciano Berio, che ha lasciato un segno indelebile nella formazione della Fondazione.
Appena diplomato al Conservatorio Cherubini di Firenze, nel 1981, stavo collaborando con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dal maestro Zubin Metha all'allestimento del Crepuscolo degli Dei di Richard Wagner, quando chiesi di poter effettuare un'audizione con il Maestro Berio, allora Direttore Artistico dell'ORT, per poter entrare nell'organico di tale Orchestra nel ruolo di Primo Corno .
Berio acconsentì; all'audizione mi ascoltò con molta attenzione, e dopo che ebbi eseguito un concerto di repertorio, mise sul mio leggio una bozza della parte di Corno, poco più di uno scarabocchio, che deciframmo e provammo io al Corno ed il Maestro al Piano, e che sarebbe poi divenuto il suo Corale per Violino, due Corni e Orchestra d'Archi, più volte eseguito in seguito con l'ORT, anche sotto la direzione dello stesso autore.
L'audizione si svolse piacevolmente ed il maestro si dimostrò molto disponibile ed affabile nei miei confronti, così da considerarmi ottimista riguardo all'esito della stessa.
Invece, dopo circa due settimane, mi chiamò la segreteria dell'Orchestra pregandomi di rifare un altra audizione; allora proposi di portare altri concerti come prova, supponendo che quelli proposti la prima volta non fossero stati adeguati, ma mi fu risposto che non era una questione di brani: il problema era che il Maestro Berio non si ricordava come era andata l'audizione e mi voleva riascoltare!
Quindi venne fissata un'altra audizione, alla quale il Maestro arrivò portando un piccolo registratore portatile; notando che lo stavo guardando con lo sguardo un po' stupito, mi disse ammiccando al registratore: "Così se mi dimentico non ti faccio tornare!".
Questo è il mio primo ricordo dell'uomo e dell'artista Luciano Berio, assorto completamente nella creazione ma anche nella divulgazione dell'arte della musica.
Da allora non ho più lasciato l’ORT.
Memory of Luciano Berio
There are many anecdotes and vicissitudes that I could tell during my trip more than thirty years with the ORT-Orchestra della Toscana, so many that I could write a book.
But one always remember him with great sympathy, because it was my first encounter with the ORT (I had just 18), both for the eccentric character involved, Luciano Berio, who left an indelible mark in the formation of the Orchestra’s Foundation.
Just graduated from the Cherubini Conservatory in Florence, in 1981, I was working with the Orchestra of the Maggio Musicale Fiorentino, conducted by Zubin Mehta, staging "Der Götterdämmerung" by Richard Wagner, when I asked to make a audition with Maestro Berio, Artistic Director of ORT, to enter as Principal Horn in this Orchestra.
Berio agreed; at audition he listened me very carefully, and after that I performing a repertoire concert, he placed on my music stand a draft of the Horn’s score, a little more than a scribble, which I tried to play it to the Horn and Berio at the Piano, later I knew that this piece would become his" Corale for violin, two Horns and String Orchestra", performed several times later with the ORT, also under the direction of the same author.
The audition was very nicely, and the Maestro proved very helpful and friendly towards me, so that I consider me optimistic about the result of the same.
Instead, after about two weeks, the Orchestra’s secretary called me to repeat the audition; so I proposed to bring other concerts from other authors, assuming that those proposed the first time had not been adequate, but she said that the question was not this: the problem was that the Maestro Berio did not remember as I had played the audition and he wanted to listen me again!
Thus it was set another audition, at which the Maestro arrived carrying a small portable recorder; noticing that I was watching with a look a bit 'surprised, he said with a wink to the recorder: "So if I forget you do not come back!".
This is my first memory of the man and the artist Luciano Berio, completely absorbed in the creation but also in the disclosure of the art of music.
Since then I have not left the ORT.
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Paolo Faggi has a thirty-year experience in teaching in academies, conservatories and Master Class.
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Paolo Faggi ha un esperienza trentennale di insegnamento in Accademie, Conservatori e Master Class.
Con Zubin Metha e la Fila dei Corni della Scala
Durante le prove della Sinfonia n.7 di A.Brukner
Da destra in Basso: Paolo Faggi(I), Angelo Bonaccorso(II), M.°Zubin Metha(Direttore), Claudio Martini(III), Sandro Ceccarelli(IV); in alto da destra: Natalino Ricciardo(V), Stefano Curci(VI), Stefano Alessandri(VII), Giovanni Hoffer(VIII), Rino(Tuba). http://www.facebook.com/photo.php?pid=30322833&op=1&view=all&subj=1462884474&id=1428570920#/photo.php?pid=30082263&op=1&view=all&subj=1462884474&id=1522878195
